Storia, segreti, strategie: L’impresa veneta in scena

La pièce «Your song», regia e sceneggiatura di Giancarlo Marinelli, protagonista Ivana Monti, prima nazionale al liceo da Vinci di Treviso,...

La pièce «Your song», regia e sceneggiatura di Giancarlo Marinelli, protagonista Ivana Monti, prima nazionale al liceo da Vinci di Treviso, racconta il mondo delle aziende venete



di Francesca Visentin

TREVISO Un’imprenditrice veneta si racconta. E rivela luci e ombre di un territorio e della sua forza lavoro: dagli anni ‘30 ad oggi cosa è cambiato (e perchè) tra fabbriche, capannoni, crisi economica e rinascita. L’impresa va in scena, diventa la pièce teatrale «Your Song» nell’interpretazione di Ivana Monti, per la regia dello scrittore e regista Giancarlo Marinelli, che è anche sceneggiatore dello spettacolo. Così Confindustria Treviso nella «Settimana della Cultura d’Impresa» rivoluziona l’approccio con cui tradizionalmente si parla di aziende, organizzando la prima teatrale nazionale di Your song dentro una scuola, il liceo scientifico Leonardo da Vinci di Treviso. L’appuntamento è sabato mattina (ore 10): una delle più grandi attrici del teatro italiano darà voce a un’imprenditrice, con il testo creato per l’occasione da Giancarlo Marinelli.


«Uno spettacolo che è un omaggio a una donna protagonista del mondo economico nel Veneto - spiega Marinelli - , ma vuole narrare anche l’evoluzione dell’impresa veneta, la degenerazione del capitalismo, la differenza tra ieri e oggi. Un’impresa non è mai qualcosa di normale, è straordinaria. Il nome stesso fa rima con “sorpresa”. E poi, pensandoci, azienda, fabbrica, impresa sono tutti termini femminili...» L’escamotage narrativo utilizzato da Marinelli è l’intervista che la nota imprenditrice veneta, inseguita da tutti i media del mondo, decide di concedere dopo vent’anni a un oscuro giornaletto austriaco. Perchè la super manager sceglie proprio una testata minore e un giornalista quasi sconosciuto per raccontarsi? E’ uno dei tanti «nodi» misteriosi che la pièce teatrale svelerà, uno dopo l’altro. Un viaggio tra passato e futuro, tra interrogativi e risposte, un dialogo in cui entrambi i personaggi riflettono su un territorio e sul significato del fare impresa. «E’ in assoluto una novità che una prima teatrale nazionale parta da una scuola - fa notare Ennio Bianco, che si occupa di Cultura per Confindustria Treviso -. E questo è l’esempio di un linguaggio diverso con cui abbiamo voluto narrare l’impresa, motore dello sviluppo economico, sociale e civile, partendo dai giovani.

Uno spettacolo pieno di riferimenti letterari, denso di contenuti, che mette a fuoco bene il senso della responsabilità legato al fare impresa. E rivela anche come le aziende siano sopravvissute nella storia al nazismo e a tanti altri momenti difficili». Tiziana Stefanel, responsabile della Cultura di Confindustria Treviso, insieme a Bianco, aggiunge: «Il teatro come luogo dell’eccellenza della rappresentazione e del racconto di un’Italia in movimento. L’impresa non è mai solo profitto e regole di bilancio, ma è il fulcro in cui nascono e si alimentano relazioni tra individui, organizzazione e territorio, generatore di cultura in senso lato». Dal felice incontro tra i vertici di Confindustria Treviso e Giancarlo Marinelli, grazie all’impegno comune nel premio Comisso, è nato dunque questo progetto innovativo, che per la prima volta porta in scena l’impresa, celebrandola come qualcosa di speciale. E narrandola attraverso il linguaggio universale del teatro. Non a caso la pièce di sabato mattina a Treviso, è rivolta agli studenti, ma aperta a tutti. «Nel fare impresa si esprimono comportamenti e valori che non possono essere confinati nel perimetro aziendale, ma pervadono la società intera - conclude Tiziana Stefanel - . E la ispirano fino a diventare patrimonio culturale collettivo». Economia, storia, letteratura e anche un mistero (che sarà svelato solo alla fine) si fondono nella pièce di Marinelli. Ma il passato cosa può insegnare a un imprenditore di oggi? «La forza delle aziende di un tempo era la condivisione con gli operai - spiega il regista e scrittore -, il “creare insieme”, la fabbrica era vissuta come qualcosa di comune». © corrieredelveneto.corriere.it

Related

Teatro 1500604258002999585

SEGUICI SU FACEBOOK

SEGUICI SU TWITTER

Post Più Recenti

In Evidenza

Doris Bellomusto | Quindici Poesie Inedite

Da: Vuoti a rendere L’amore, il tempo e le mancanze (Raccolta Inedita) 1.- ORO E PETROLIO L’amore è un pugno nel ventre, oro e petrolio. L’a...

Novità Editoriali

Letteratura Straniera

Intervista

I Piu' Letti

Musica

Letteratura Italiana

Visualizzazioni totali

item