Morto Dario Fo, il giullare e premio Nobel per la Letteratura
È morto a Milano Dario Fo, intellettuale che nel corso della sua vita era stato moltissime cose: scrittore, drammaturgo e regista, attore e...
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È morto a Milano Dario Fo, intellettuale che nel corso della sua vita era stato moltissime cose: scrittore, drammaturgo e regista, attore e scenografo, attivista politico e pittore. La notizia è arrivata in mattinata: Dario Fo è morto all'ospedale Sacco di Milano, dove era ricoverato da alcuni giorni per problemi respiratori. Fo aveva 90 anni, era nato a Sangiano, in provincia di Varese, e nel 1997 aveva vinto il premio Nobel per la letteratura
E' morto Dario Fo: il mondo del teatro dice addio al grande attore e drammaturgo, scrittore e premio Nobel per la Letteratura ma anche pittore, scenografo e attivista. Aveva 90 anni: è morto questa mattina alle 8 all'ospedale Sacco di Milano, dove era ricoverato da 10 giorni per problemi polmonari. La moglie, l'attrice Franca Rame, è morta nel 2013 a 84 anni. Il monologo di Dario Fo ai funerali laici della moglie. Una coppia unita sul palcoscenico e nella vita dal 1954. La camera ardente sarà allestita domani al Piccolo Teatro e probabilmente sabato pomeriggio si terrà una grande manifestazione pubblica in piazza Duomo a Milano.
L'ultima apparizione - Stava già poco bene, ma riuscì a nascondere la sua sofferenza improvvisando anche una vecchia canzone napoletana in una delle sue ultime apparizioni pubbliche per la presentazione del libro 'Darwin', nella sua abitazione al quinto piano di un elegante palazzo in Corso di Porta Romana, stracolmo di maschere del tetro, cimeli, targhe e riconoscimenti. Vista e udito gli si erano ulteriormente abbassati, un po' smagrito, aveva però risposto a lungo alle domande, pronto alla battuta; e con ironia aveva parlato dei suoi progetti futuri. Era il 20 settembre e pochi giorni dopo è stato ricoverato. "Ci dissero che era solo per pochi giorni", racconta una delle sue collaboratrici in lacrime.
Fo è stato l'ultimo italiano a vincere il Nobel per la Letteratura
"E' una grande perdita la morte di Dario Fo. Un autore straordinario, innovativo, inimitabile. Un orgoglio del nostro Paese. Tutti gli dobbiamo qualcosa", dichiara Roberto Benigni.
L'attore si è spento proprio nel giorno in cui è stato assegnato il Nobel per la letteratura 2016 a Bob Dylan. Il drammaturgo fu insignito dell'onorificenza 19 anni fa, il 9 ottobre 1997, con la seguente motivazione: "Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi". Quel giorno Fo ricevette la notizia dall'ANSA al telefono, mentre era in macchina con Ambra Angiolini, durante le riprese del programma di Rai 3 'Milano-Roma'. In un video il momento in cui l'attore apprese la notizia.
Dario Fo è riuscito a terminare il suo ultimo libro "Quasi per caso una donna. Cristina di Svezia" che aveva consegnato a Guanda per cui uscirà entro la fine del 2016. E' la storia di una "regina impossibile", colta e ribelle, ammirata e avversata, imprevedibile e coraggiosa.
Fo è stato l'ultimo italiano a vincere il Nobel per la Letteratura. Prima di lui lo ottennero: Eugenio Montale nel 1975, Salvatore Quasimodo nel 1959, Luigi Pirandello nel 1934, Grazia Deledda nel 1926 e Giosue' Carducci nel 1906. Dopo Dario Fo, altri italiani sono stati scelti dall'Accademia svedese in categorie diverse: nel 2002 Riccardo Giacconi vinse il Nobel per la Fisica, nel 2007 Mario Capecchi quello per la Medicina.
«Mistero Buffo», il capolavoro di Dario Fo
Una delle opere più importanti e famose di Dario Fo è «Mistero Buffo», che fu portata in scena per la prima volta nel 1969. Fo era l’unico attore in scena e recitava – rielaborandoli – testi antichi in un linguaggio teatrale che mescolava lingue e dialetti. Questo linguaggio inventato si chiama grammelot ed è fatto di onomatopee e parole prive di significato che imitano il ritmo e l’intonazione di linguaggi esistenti: nel caso di Fo era una mescolanza dei dialetti della pianura padana. Si fa prima ad ascoltarlo che a spiegarlo. Nel 1997 Fo vinse il Nobel per la letteratura con la motivazione: «perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi».