Aldo Nove | Poesie 1984-1996
Foto di Dino Ignani I Voglio una madre grande e troia come un fiume di luce che si slaccia dal sole e cade dentro questa giornata morta: Che...
I
e troia come un fiume
di luce che si slaccia
dal sole e cade dentro
questa giornata morta:
che si contorca dentro
il cuore dei passanti,
inondando di sangue
il centro di Milano e l’universo.
Madre di Cristo ascolta…
II
Sia santificato il tuo
nome venga il tuo regno,
venga il tuo volto le
tue mani così in cielo così in terra.
dei figli e delle figlie. scendi in questa
valle di nulla ricordarci quando
di un bambino ha inargentato la sera,
e distrattamente lo si guardava
cercando l’eternità in uno sguardo,
l’universo attaccato con lo scotch
refrattario della memoria oltre
l’edicola sbagliata dei pensieri
sei ognuno di noi anche solo intravisto
l’assoluto gratuito di una volta
soltanto, quando il cielo
volge il suo sguardo verso
noi che lo tratteniamo
una volta soltanto
Lo sguardo inargentato di un bambino.
III
rovescia le città da capo a fondo,
quando pregno di spazio
il nulla smangia i bordi delle strade,
il nulla smangia i sogni dei bambini
del buio che ci spinge all’indomani,
uguale a ieri in nulla delle strade
dai sogni dei bambini quando gli occhi
degli impiegati nelle loro stanze,
del nulla di bambini, nelle strade
deserte ci accompagna all’indomani.
della notte nel vuoto delle strade,
la faccia tra le case
deserte ci racconta l’indomani.
IV
madre di misericordia salve,
nostra avvocata, nostra
adesso si frantuma l’universo,
e si ripete uguale adesso come
nei secoli, dei secoli…
rosari e
treni, abissi
conti correnti lista della spesa,
conti correnti lista della spesa.
V
trascura…
L’Eterno facilmente si trascura negli
occhi arrossati
degli astri affogati
in una coppa di champagne, in una
coppa di champagne…
abbandona, facilmente si abbandona nei
titoli di coda di una trasmissione di Rete 4 a
mezzanotte l’Eterno
si sovrappone
di Rete 4 la vita si dimentica di
si dimentica di
L’Eterno facilmente si trascura, non esce dal suo
cerchio di
La vita si dimentica
VI
luce che trascolora nelle foglie
ingioiellate della quaresima urbana
urbani
che si spogliano che
si fanno accanto alla tua
sui marciapiedi, nelle
serrande delle stelle
le undici e trentanove di
novecentonovantacinque e
nel gorgo insanguinato della voce
nei botoli aperti della coscienza
nei gorghi dei millenni io Ti vedo
Fuoco sopra le case viggiutesi,
su Nabucodonosor e Milano
come un rostro potente il fuoco scenda
sulle vetrine della Standa sui
pensieri che ci popolano scenda
Fuoco su Roma, brucino le strade!
Fuoco sopra Parigi, su Berlino
e Mosca, bruci il nostro sangue
scorra!
sugli amori di plastica
cancella
nulla di quanto scivola nel nulla
e Cecchetto, su Prodi e Claudia Schiffer:
brucino ad una ad una le mie vene,
il giorno s’inabissi nel silenzio
i miei occhi si sciolgano levando
nella mia bocca, lungo le autostrade,
fuori da questo cerchio ripetuto
la cassa di risparmio della morte questa
notte
questa notte
Divampi su culetti asciutti grazie
al doppio filtro bruci
eterno dies iræ
sia schiacciato il serpente!
promesse, delle belle
parole, delle
silenziose promesse fatte
al cuore,
alla periferia dei sogni
il tuo giudizio. Fuoco
su babilonia. Brucino le strade.
Tra le nuvole l’angelo la spada
fredda potente. I nostri desideri
vanifichi. Sia il mondo
vuoto di sogni sia
davvero
madre, davvero
mondo
VII – Madre di Dio
Madre di Betsabea e Baranzate,
Madre delle Bustecche e di Betlemme,
Madre del Monte Nero e di Tradate;
che va dal tabaccaio a Primaticcio,
dove alle sei la sera si dirada
al primato di nuvole rossiccio,
Al primato del sole che si slaccia
dal cielo tra le nuvole di mille
colori ombreggiando della Tua faccia
Tra i gas dei camion gli occhi, la scintilla
degli occhi tuoi, Madre, prima che taccia
la sera madre abbracciami…
*
bolletta dell’Enel. Luglio
millenovecentottantotto, il due. Sull’
orologio le
diciannove e quarantacinque non sono una ragione
per nessuno, oltre
le mani che stringono senza capire il foglio
del conguaglio, rosse
le linee che contengono le cifre. E alla storia
consegno questo. Né
testimone di me o del mio tempo
vedo inerpicarsi nello stretto dovere
che ancora sgretola tempo e tempo dalle persiane,
dove il deserto è una goccia
che dall’infanzia prorompe
in questa cucina
Mio zio litiga sempre con mia zia
mia zia litiga sempre con mio zio,
perocché in fondo in fondo esiste Dio,
e tutto torna sulla retta via.
non sa nulla di Kant né di Platone,
ma non è deficiente né coglione,
e nell’Olimpo opta per Dionisio
Come poesia, però, non è scadente:
almeno testimonia che son vivo
capisce poco di quello che scrivo
ma quello che capisce è sufficiente).
Perlana ammorbidente
si dilatava. Ed io che avevo preso
il rasoio guardavo me che vecchio
mi guardavo, ventiseienne obeso
o innamorato di una di Malnate
nove anni fa. Strinsi forte la mano,
mi recisi la gola. E abbandonate
per terra. Andando a sbattere la testa
sul detersivo, tutto riversai
tra gli additivi il flusso che si arresta
ultima sensazione di chi muore
con forte in bocca il novello sapore
del proprio sangue misto col Perlana.
6.320 Lire
completamente nuovo, come il wurstel
ripieno di formaggio americano,
che addomesticato dall’acquisto
riposa nello spazio
rimasto tra il prosciutto e gli assorbenti
inerte come il docile stupore
del peso che si scava l’interstizio:
un tonfo sordo. Quattromila lire.
tradizionale come
il petto di tacchino, messo sopra
la confezione d’acqua minerale,
in bilico. Seimila
trecentoventi lire.
Da: Fuoco su Babilonia! Poesie 1984-1996 (Crocetti Editore, 2003)
ALDO NOVE è nato nel 1967 a Viggiù, piccolo paese al confine con la Svizzera. E' uno degli scrittori più interessanti delle ultime generazioni. Il suo primo libro Woobinda è stato pubblicato nel 1996 da Castelvecchi. Un suo racconto è apparso nell'antologia Gioventù cannibale. Nella collana Stile libero sono apparsi Puerto Plata Market (1997), Superwoobinda (1998), Amore mio infinito (2000), La più grande balena morta della Lombardia (2004), Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese… (2006) e La vita oscena (2010). Nella Collezione di Poesia sono apparsi le raccolte Nella galassia oggi come oggi. Covers (2001), composta insieme a Raul Montanari e Tiziano Scarpa, Maria (2007), A schemi di costellazioni (2010) e Addio mio Novecento (2014). Il suo più ampio volume di poesia è Fuoco su Babilonia! Poesie 1984-1996 (Crocetti 2003). Poemetti della sera (Einaudi 2020).