Santos Domínguez Ramos | In anteprima

Da: Ho visto ardere la vita (Talos Edizioni 2021) Traduzione di Marcela Filippi Plaza MATERIALE INFIAMMABILE  (VISIONE DEL CARAVAGGIO) Qualc...



Da: Ho visto ardere la vita (Talos Edizioni 2021)

Traduzione di Marcela Filippi Plaza


MATERIALE INFIAMMABILE  (VISIONE DEL CARAVAGGIO)


Qualcuno sorregge un faro di luce calda e rossa

sui figuranti. Sullo sfondo fluttua una tela

e pende il velluto sopra il sangue freddo

che accende il panno di lino bianco incandescente.

Con disprezzo per le statue e attenzione per gli uomini,

nelle cripte segrete ho visto ardere la vita

il bronzo, il filtro, il palpito

venereo dei falli

e un enigma di fonti e frutti incisi.

Né invenzione né decoro. Nelle ore blu

ho frequentato le acide taverne del desiderio,

il lupanare infetto dove la carne afferma

la sua furia inoculata nelle bocche fruttate,

nelle lascive uve, negli inguini plebei.

La dura luce diventa fredda nel cielo di stagno

ed è un teatro di ombre, è la fine del palpito

che vacilla nelle lampade di una camera oscura

dove una tenda doma la sua geometria sferzante.

Perché nasce dal tempo e torna alla certezza

indigente di un corpo assoggettato in un lampo

e ci sono gesti contenuti, amari incipienti

e smorfie sorprese dal dolore mendico.

Sotto la pertinenza di una luce clandestina

il sedimento del vermiglio o del vino si ammansisce.


L'ebbrezza della strada avvelena il geometra

e nel suo moto di orbite rinascerà il tralcio,

la rabbia, il colore, le sospensioni.

Nudo lo scenario, nudo il personaggio

nude le passioni che uno stertore denuncia,

il suo sangue persuaso, le sue cicale di fuoco,

l'ignobile bruciatura della sua ruvida malta.

Nel profilo incerto del giorno che si avvicina

i musicisti in silenzio preparano la tromba

degli ultimi tempi.

I ragazzi nefandi, i giovani perversi

con ardente artificio, le ferite plebee

di decrepitezza sulla carne malata.

La tela è trasparente e l'autunno è ora

questo tavolo con frutti dai colori intensi.

In fondo alla stanza, coronato di edera,

un angelo spudorato suona un violino lascivo.

Nella consolazione del canto, già divampano gli ultimi

avamposti della sera. Nella morte dell'angolo

la sua tregua tace e dura. Oh, complice del tedio!

È il penultimo angelo che viene a ricordarci

che nulla ci assiste se non un tempo scritto,

come la partitura precaria che interpreta.


La luce viene dal suolo, sale dal profondo

per generare l'ombra e un silenzio di rovine

che scende da altre notti, quasi senza orizzonte.



MATERIAL INFLAMABLE (VISIÓN DE CARAVAGGIO)



Alguien sostiene un foco de luz caliente y roja

sobre los figurantes. Al fondo flota un lienzo

y pende el terciopelo sobre la sangre helada

que enciende el paño blanco de lino incandescente.

Con desprecio de estatuas y atención a los hombres,

en las criptas secretas he visto arder la vida,

el bronce, el filtro, el pulso

venéreo de los falos

y un enigma de fuentes y de frutas incisas.

Ni invención ni decoro. En las horas azules

frecuenté las tabernas ácidas del deseo,

el lupanar infecto donde la carne afirma

su furia inoculada en las bocas frutales,

en las uvas lascivas, en las ingles plebeyas.

La dura luz se enfría en el cielo de estaño

y es un teatro de sombras, es el final del pulso

que vacila en las lámparas de una cámara oscura

donde un telón amansa su geometría tajante.

Porque nace del tiempo y vuelve a la certeza

indigente de un cuerpo ganado en un relámpago

y hay gestos contenidos, amagos incipientes

y muecas sorprendidas del dolor pordiosero.

Bajo la pertinencia de una luz clandestina

se amansa el sedimento del bermellón o el vino.


La ebriedad de la calle envenena al geómetra

y en su trasiego de órbitas renacerá el sarmiento,

la cólera, el color, las colgaduras.

Desnudo el escenario, desnudo el personaje,

desnudas las pasiones que un estertor denuncia,

su sangre persuadida, sus cigarras de fuego,

la innoble quemadura de su áspera argamasa.

En el perfil incierto del día que se avecina

los músicos callados preparan la trompeta

de los últimos tiempos.

Los muchachos nefandos, los jóvenes perversos

con fogoso artificio, los plebeyos estragos

de la decrepitud sobre la carne enferma.

Es transparente el lienzo y el otoño es ahora

esta mesa con frutos de colores intensos.

Al fondo de la sala, coronado de hiedra,

un ángel descarado toca un violín lascivo.

En la consolación del canto arrecian ya los últimos

reductos de la tarde. En la muerte del ángulo

su tregua calla y dura. ¡Oh, cómplice del tedio!

Es el ángel penúltimo que viene a recordarnos

que nada nos asiste sino un tiempo pautado,

como la partitura precaria que interpreta.


Viene la luz del suelo, de lo profundo sube

para engendrar la sombra y un silencio de ruinas

que baja de otras noches, sin horizonte apenas.


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SANTOS DOMÍNGUEZ RAMOS (Cáceres, 1955) è un poeta spagnolo la cui opera è stata riconosciuta con premi nazionali e internazionali tra i più prestigiosi, tradotta nelle principali lingue nel contesto letterario, e inclusa nella selezione di 25 poètes d'Espagne pubblicata in Francia nel 2008. La sua più recente opera, El viento sobre el agua, è stata premiata all'unanimità nel XXXVI Premio ispanoamericano di Poesia Juan Ramón Jiménez, uno dei più importanti che si concedono nell'ambito della lingua spagnola. Inserita in antologie come Plaza de la palabra, Las alas del poema o La vida navegable, la sua opera poetica è stata considerata come "una delle voci più importanti e autentiche della sua generazione, nella quale si combinano perfettamente i due principali ingredienti poetici: l'esattezza e il mistero” (Félix Grande). La critica specializzata lo considera uno dei principali poeti spagnoli contemporanei. 


MARCELA FILIPPI PLAZA (1968) è una traduttrice cilena che vive in Italia. Ideatrice del progetto delle antologie bilingue Buena Letra 1 (2012) e Buena Letra 2 (2014) di scrittori ibero-americani tradotti per la prima volta in italiano, e della collana bilingue Fascinoso Verbum, che nei primi tre volumi comprende il poeta e critico letterario italiano Domenico Cara, la poetessa cilena Jeanette Núñez Catalán e il poeta spagnolo Miguel Veyrat. Di sua cura e traduzione Urbs Aeterna (Edizioni Talos, 20 sonetti dedicati a Roma) di Julián Isaías Rodríguez. Attualmente sta preparando l’antologia bilingue Letras (ex Buena Letra), e l’antologia trilingue (portoghese,spagnolo, italiano) per la collana Letras che includerà i più prestigiosi poeti portoghesi contemporanei.

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