Silvia Favaretto | Otto poesie
POESIA Nel silenzio riposa la poesia. Nel silenzio spento della fiamma, nel silenzio violento del sangue, nel silenzio immacolato della m...
POESIA
Nel silenzio
riposa la poesia.
Nel silenzio spento
della fiamma,
nel silenzio violento
del sangue,
nel silenzio immacolato
della margherita,
nel silenzio urlante
del dolore.
Riposa e io la sveglio,
per macchiare il foglio
e la coscienza.
RIMESCOLO IL MARE DENTRO DI ME
Quando sarò angelo
vivrò nel faro...
Piangerò guardando le luci delle navi
allontanarsi nella notte...
Sentirò nostalgia
di cose mai avute...
Griderò imprecazioni al vento
(perchè gli angeli non hanno genitori)
e strapperò una ad una
le piume delle mie ali,
disperata e sanguinaria
per la cattiva sorte
che mi ha dato
meravigliose ali leggere
e un corpo
troppo pesante per volare...
300 VERSI
Versi scivolosi
lungo la schiena,
versi timidi
nelle pieghe della tua carne,
versi trasparenti
di lacrime e pioggia,
versi di freddo vetro
e di cenere nera,
versi di fiaba
nel respiro di un bambino,
versi nascosti,
appesi a un momento;
ma la penna è una bacchetta magica,
che trasforma il ricordo in poesia.
PREGHIERA DI UN SALICE
Chiedo che piova
sull’atrocità dei giorni che non cessano.
Chiedo che piova
per i fiumi prosciugati che s’insozzano
nel fango dei loro letti
Chiedo che piova
per i venti aridi che
invecchiano la pelle
Dio mio io chiedo che piova
e che queste mani tese verso la tua dimora
ricevano la parola umida del tuo affetto,
il discorso inzuppato d’amore della pioggia.
Signore, io chiedo che piova
non per me, ma per i tuoi figli
che emulano il mio stesso pregare
allungando le loro corte braccia e spargendo sulle loro guance
quelle gocce che s’aspettano di ricevere da te.
Dà loro quello di cui hanno bisogno.
Prometto di piangere tutta l’eternità
Per te.
BATTITI
Battiti di pendolo
che scandiscono le stagioni
del tuo sopravvivere
nel frastuono delle
ciglia che sbattono
delle ossa che
scricchiolano
dell’opaco rantolante respiro
che deve senz’altro
svegliare i vicini
e disturbare i passanti
nella strada
e distoglie la tua attenzione da quella
luce che intravedi
il cui lume si spegne
ad ogni giro di lancetta
Battiti in vano trattenuti
per non svegliare il sogno
che si ostina desto
sull’uscio di un’età che
si richiude sui
Battiti delle nocche nel gelo
dei denti sotto la pioggia, i
Battiti delle mani che applaudono
la tua fine
in questo inizio di
felicità
così prossima
alla sconfitta
Battiti di un cuore
di cui non hai mai
usufruito e che ti
rompe ora i timpani
che sanguinano
sotto il peso dei
Battiti assieme al
rumore frastagliato del
trascinarsi del sangue
nelle tue vene.
E ora
ti restituiscono
il tuo
silenzio.
ROSA VIOLATA
Impulso irrefrenabile di
distruggere la bellezza:
la rosa si difendeva
come poteva, pungendomi.
Strappavo uno ad uno
i suoi petali
e non sgorgava il sangue.
Un dolore suo, interno,
scuoteva la rosa
che suo malgrado
mostrava ora
il bocciolo che
dietro pressione delle mie dita
rivelava un polline giallo,
spettinato,
profumato.
La rosa sgualcita
mi guardava sfatta,
inclinata sullo stelo
scuro, verde cupo,
ma l’unico sangue
che c’era
era sulle mie mani.
COMBUSTIONE
Sei
nel cuore
materia infiammabile
che attende
lo squarcio
atomico
la fine
del respiro
l’ultima
pulsione
del sangue che
spegnerà il fuoco.
MAGDALENA
Non mi parlare.
Non mi parlare perché
le parole, buy cialis assassine
tacciono le emozioni.
Parole criminali, pharmacy
testimoni della morte del tempo, nurse
parole che ci sbattono in faccia
il nostro limite di creature mortali.
Astio verso le parole,
suoni ridicoli
che balbetto per dirti quello che sento
che non ha forma e
non si può scrivere se non con
fredda schiuma d’onda
su sabbia calda di sole,
e non si può scrivere se non con
la mia bocca che lecca la tua pelle
e non si può scrivere se non con
pioggia che cade
sul nostro patio,
il patio che conobbe i tuoi baci e il mio collo.
Parole inutili,
scritte in libri ingialliti,
fogli macchiati
da una penna secca e senza inchiostro già,
idee disegnate nell’aria
da qualche pittore che, grazie a Dio,
si é dimenticato l’alfabeto.
Parole frustranti
che si consumano come sigarette
e il fumo scrive nell’aria la tua assenza e
la mancanza che sentono i miei occhi
che anelano il tuo sorriso,
le mie braccia che anelano il tuo calore,
le mie gambe che anelano le tue mani,
la mia anima che anela il tuo inferno,
l’inferno che mi hai iniettato e che
porto dentro per la maledizione
di averti amato.
Quando ti incontrai le stimmate comin ciarono a sanguinarmi.
I miei passi scrivono gocciolando
il tuo nome sul cammino.
Riuscirà il vento a cancellare
il sangue secco della mia storia?
Serviranno queste parole vuote a ridarmi
l’icona del nostro mutuo martirio o
sarà il silenzio la croce che mi merito
e che accetto come mio unico bagaglio in questo viaggio
fra la maledetta colpa del sacrificio?
E tuttavia queste continuano ad essere parole
che non sono grida
e non sono canto
e che non ti comunicano
le spine che sento,
conficcate nelle mie tempie,
conficcate nei miei sogni,
stanchi già dell’incubo del tuo tradimento,
lo stesso tradimento puro delle parole
che non servono non servono non servono
perché non c’è miracolo
ma carezze conservate per troppo tempo in
una mano che è divenuta pugno,
non c’è miracolo
ma ferite schiuse nel costato che
non sanguinano più sotto il supplizio del tuo oblio,
non c’è miracolo
ma piedi sporchi per il lungo cammino che mi porto addosso,
e che dovrai pulirmi con i tuoi capelli,
Magdalena.
SILVIA FAVARETTO è nata a Venezia nel 1977. Dottore di ricerca in studi iberici e angloamericani, si dedica all’insegnamento e alla traduzione. Giurata dei concorsi internazionali di poesia Castello di Duino e Premio di poesia Altino. Ha pubblicato 13 libri tra poesia e prosa tra cui, per la casa editrice colombiana Artificios, un volume di poesie edito nel maggio 2002 dal titolo La carne del tiempo, la cui seconda edizione è apparsa in Argentina nel 2004. Nel 2007 esce, in seguito alla vincita del concorso Ibiskos, il libro bilingue di poesie Parole d’acqua- Palabras de agua. Nel 2008 viene pubblicata in Messico un’antologia di tutta la sua opera, a cura della casa editrice Atemporia Entre la carne y las palabras. Nel 2011 viene pubblicato in Costa Rica un ulteriore volume antologico di tutta la sua opera con l’aggiunta di alcuni inediti Jardín Ardiente, presentato nel corso del Festival internazionale di poesia del Costa Rica. Del 2014 sono la plaquette Sacrobosco e La noche de los cuerpos (El Salvador, Proyecto Editorial La Chifurnia). Nel 2016 pubblicano in Messico il suo primo libro di racconti dedicati a Julio Cortázar Quiero tanto a Julio (Poetazos), nel 2018 pubblica in Honduras il libro di microracconti Minotaura (Malpaso ediciones) e nel 2019 in Messico il libro di poesie E vissero infelici e contente (Morgana Ediciones) risultato menzione d’onore al Premio Paese delle donne. Ha inoltre realizzato il cd di poesie recitate in collaborazione con la scrittrice argentina Silvia Longhoni Veneziaires Multiverso (Ed. Federico Meier, Argentina, 2004), il cd musicale Mudo destino del poeta con il gruppo di musica psichedelica messicano 1973 (2008) e l’ipertesto poetico El sacrificio de la mar (MET, Venezia, 2006). Ha partecipato a Festival internazionali come quello di Medellín (Colombia), Rosario (Argentina), Amada Libertad (El Salvador), De los confines (Honduras). E’ Presidente dell’associazione culturale Progetto 7LUNE. Si dedica inoltre anche al disegno e all'illustrazione, ha realizzato il web comic Eva e la serpente.