María Benedetta Cerro | Covid-19: Testimonianza poetica | Inediti
Non pensare alla morte mentre la morte impera. E’ il suo tempo – e se lo abbia intero – Pensa secondo l’infanzia ...
Non pensare alla morte
mentre la morte impera.
E’ il suo tempo – e se lo abbia intero –
Pensa secondo l’infanzia
che sa la morte come un gioco
– una parola fra le altre
che significano il nulla che sono –
Pensa alla vita
come un rotolo chiuso
– aprilo ogni giorno per la prima volta –
Credi alla sua lunghezza
e non t’illuda il peso.
– Secondo lo spessore è la lunghezza
secondo l’immaginazione è la bellezza –
Pensa alla morte
come a te stesso
– al suo diritto d’esserti ombra -
Perché chi non ha ombra / non è vivo.
27/03/20
Vanno via e tornano cenere – i giorni – Senza interiezione. Come una constatazione.
Considerami – per favore – tra quelli che non hanno il dono della lingua.
Il mondo ha fatto strage mei miei occhi. Vita – vita delle mie viscere – l’umano se ne va
senz’anima. Se dovessi mancare / a chi griderò? Persino il mio cane alza la zampa, scuote la terra e se ne va senza voltarsi. / Che ne sarà del mio giardino primitivo?
*
Il tempo. / Il tempo si ricorderà dell’inciso di ciascuna delle nostre vite.
Non se ne andrà senza fare un nodo al filo che si tira dietro.
Ma neppure laverà col pianto la soglia che avremo appena attraversato.
*
Rendimi esperta del sentire più profondamente. Forzare la lama / perdere gli occhi fino alla visione.
Dare un nome a tutto questo / perché solo ciò che ha nome esiste e vale.
Con queste mani – anch’io - voglio costruire il tempo.
*
Il male – l’ennesimo – con la sua corona infetta / Vengo dallo scarto – dice – sono il penultimo.
La morte incarnata / che ricorda la morte a chi l’ha dimenticata.
*
Non vedo uguaglianze / né differenze. Le morti sono numeri in una sfera opaca. Anche da lì /
con tutti i segni matematici / compiono operazioni elementari. - I conti tornano sempre –
*
Gli occhi giustiziati / il corpo spianato. Ma il sole che mi acceca amo nei tuoi occhi.
E tu sei vita / povera / imparziale. Tu ordini – vivi – e questa briciola ti basti.
Ad altri / che pure non ti adorano / l’eccesso riconosci. Di alcuni ti scordi.
Poi dici – essi c’erano - Chi li ha uccisi?
*
Guarda – mi disse – è stampato a lettere cubitali. E se non basta / evidenziato a sangue.
E’ tutto qui ciò che devi fare. / Istruisciti. E-segui.
Io vedevo una scrittura minuta – in mezzo alle righe un corsivo manoscritto.
Un lillà fiorito appena / e all’opposto il glicine fastoso. Colori uguali con diversa lingua.
Mi parlava l’aprile sciagurato e non la pagina piovuta sulle nostre vite analfabete.
*
Uno ad uno / all’appello.
Ciò che non dissi / ogni giorno scrissi.
- Parole come filo spinato –
Chi restò impigliato / e nel fuggire si strappò il sorriso?
Chi da me diviso per sempre
annullò tutte le distanze?
Così ci separò la vigilia / e mai venne la festa.
Ogni cuore fu un’isola / cui nessuno ha dato un nome.
La morte - la morte sapiente –
riordinò la nostra casa umana.
Aprile 2020
Ci è imposto di stare - ora siamo alberi –
Ci tocca l’imprevisto / l’impotenza / la trasformazione.
Il male / in marcia col suo grido /
con la sua coda di devastazione
ha piantato radici nella nostra carne.
Ci è impedito l’abbraccio / ora sappiamo il valore dell’abbraccio.
La morte ci minaccia di morte – ora la vita è bellissima –
Il tutto che pareva importante / è insignificante.
Il male ci riconosce / lui sa / e contamina le nostre ore.
Ci chiama con diritto – anima mia – Ci precipita nella sua notte.
Eppure dice al mandorlo – fiorisci –
e i passeri accorrono alla messa cantata dell’albero maggiore.
Ora la parola è fatta scorza.
Potremo stormire – forse - quando avremo foglie.
08/03/2020
MARIA BENEDETTA CERRO è nata a Pontecorvo e risiede a Castrocielo – Frosinone. Ha pubblicato: Licenza di viaggio (Premio pubblicazione, Edizioni dei Dioscuri 1984); Ipotesi di vita (Premio pubblicazione “Carducci – Pietrasanta”, Lacaita 1987); Nel sigillo della parola (Piovan 1991); Lettera a una pietra (Premio pubblicazione “Libero de Libero”, Confronto 1992); Il segno del gelo (Perosini 1997); Allegorie d’inverno (Manni 2003); Regalità della luce (Sciascia 2009); La congiura degli opposti (LietoColle 2012); Lo sguardo inverso (LietoColle 2018); La soglia e l'incontro (Edizioni Eva 2018). È presente in diverse antologie, tra cui: Poeti del Lazio, a cura di R. Pellecchia, Forum Quinta Generazione 1988; Melodie della terra, a cura di P. Perilli, Crocetti 1997. Interventi sulla sua poesia sono apparsi su testate giornalistiche, riviste e testi critici, quali: Frammenti di un discorso amoroso nella scrittura epistolare moderna, a cura di A. Dolfi, Bulzoni 1992; La parola ritrovata. Ultime tendenze della poesia italiana, a cura di M. I. Gaeta e G. Sica, Marsilio 1995; G. Linguaglossa, Appunti critici, Edizioni Fabio Croce-Edizioni Scettro del Re 2002; La Ciociaria tra scrittori e cineasti, a cura di F. Zangrilli, Metauro 2004; Amerigo Iannacone, Nuove testimonianze. Interventi critici, Edizioni Eva, 2005; R. Pellecchia, Con le parole/Oltre le parole. Saggi di letteratura contemporanea, Metauro 2007; R. Scrivano, Letture e Lettori. Appunti di critica letteraria, Metauro 2010; R. Pellecchia, D'Annunzio musicus / ed altri saggi con appendice leopardiana, Sciascia Editore 2018.