María García Zambrano | Nove poesie edite e una inedita
Foto: Pascual Borzelli Iglesias. Scelta dei testi, versioni e profili biobliografici a cura di Marcela Filippi No no son pájaros son alas...
Foto: Pascual Borzelli Iglesias.
Scelta dei testi, versioni e profili biobliografici
a cura di Marcela Filippi
No
no son pájaros
son alas de ceniza
con la lengua de acero de las locomotoras
no
no son pájaros
son restos de un ave mitológica
barco ebrio o loba parturienta
abriéndose
por encima de las cúpulas
no son pájaros los estambres
de las flores funerarias
la cabeza enterrada
avestruz de los agostos
transeúnte que tala
los sueños
son alas de ceniza
frágiles cuerpos dormidos
en los santuarios de la voz
no
no es un pájaro este miedo
anidando en la boca
*
No
non sono uccelli
sono ali di cenere
con la lingua d'acciaio delle locomotive
no
non sono uccelli
sono resti di un uccello mitologico
nave ebbra o lupa partoriente
che si apre
sopra le cupole
non sono uccelli gli stami
dei fiori funerei
la testa sepolta
struzzo di ogni agosto
transeunte che infrange
i sogni
sono ali di cenere
fragili corpi addormentati
nei santuari della voce
no
non è un uccello questa paura
che si annida in bocca
Da: Esta ira (Inédito)
EL NIDO
La casa llora y yo
seco madera para tu cuerpecito
(juguete que se inunda
margarita anegada).
La casa llora.
Pero la vida también se alimenta
busca su hueco para quedarse
lucha
hilo que no se rompevida para espantar
el dolor.
¿Cómo secar esta lágrima de no tenerte
en la esquina rota de la casa?
IL NIDO
La casa piange e io
asciugo legna per il tuo corpicino
(giocattolo che si allaga
margherita annegata).
La casa piange.
Ma anche la vita si alimenta
cerca la sua fessura per rimanere
lotta
filo che non si spezza
vita per spaventare
il dolore.
Come asciugare questa lacrima di non averti
nell'angolo rotto della casa?
NO HALLARÍA PALABRA TAN PURA
No existe la carencia
no
lo imperfecto
las hojas moteadas se ciñen
en lo alto
no ves banalidad en el paisaje.
Hondura de raíces
lo otro
el devenir
la hiedra
aferrada a su destino.
– Quién podría nombrar
esta belleza –
Si algún visitante cantara
la historia
del insecto azul que ejercita
su vuelo
no hallaría palabra
tan pura
para acoger
el dulce
temblor
del agua.
NON TROVEREI PAROLA COSÌ PURA
Non esiste la carenza
non
l'imperfetto
le foglie screziate si cingono
in alto
non vedi banalità nel paesaggio.
Profondità di radici
l'altro
il divenire
l'edera
afferrata al suo destino.
- Chi potrebbe nominare
questa bellezza -
Se qualche visitatore cantasse
la storia
dell'insetto blu che esercita
il suo volo
non troverei parola
così pura
per accogliere
il dolce
brivido
dell'acqua.
CODA
Avanzo por el pasillo que transitan los muertos.
Busco el fulgor que acontece a la vida.
(Tú eres testigo de mi lucha).
Regreso por el corredor blanco con la hija intacta.
Pase lo que pase, he vencido.
CODA
Avanzo lungo il corridoio dove transitano i morti.
Cerco il fulgore che avviene alla vita.
(Tu sei testimone della mia lotta).
Ritorno attraverso il corridoio bianco con la figlia intatta.
Qualunque cosa accada, ho vinto.
EL PRESAGIO
Rebusco en el armario de la muerte
un luto que me cubra las costillas.
Me visto de remiendos.
No hay tejido
que pueda resguardar
este cadáver.
IL PRESAGIO
Frugo nell'armadio della morte
un lutto che mi copra le costole.
Mi vesto di rappezzi.
Non c'è tessuto
che possa proteggere
questo cadavere.
EL SUEÑO DE LA FELICIDAD
Recoger cangrejos a las doce de la noche
a tientas
sortear las rocas más puntiagudas
levantarlas
cogerlos por la parte inofensiva
echarlos en el cubo
seguir
con la linterna en la cabeza
buscar
de la mano de mi padre
con emoción
y los pies tiritando de mar
y de salitre
mirar
debajo de las sombras
su mano agarrando fuerte la mía
cuidado de no pisar el reflejo de la luna.
IL SOGNO DELLA FELICITÀ
Raccogliere granchi a mezzanotte
a tentoni
schivare le rocce più taglienti
sollevarle
prenderli dalla parte inoffensiva
buttarli nel secchio
continuare
con la torcia sulla testa
cercare
mano nella mano di mio padre
con emozione
e i piedi tremanti per il mare
e la salsedine
guardare
sotto le ombre
la sua mano che afferra forte la mia
curando di non calpestare il riflesso della luna.
PARTIDA DE NACIMIENTO
Yo nací atada a un árbol con almendras,
un tronco duro que había que limpiar en el invierno.
Flores blancas perfumaron
el hueco donde a veces me escondía
hundida hasta los ojos.
Del mar solo recuerdo el hambre,
una hilera de sillas mirando el horizonte,
castillos destrozados,
juguetes rotos.
Yo nací con frío en los molares,
sin tiempo de jugar a las muñecas,
con el miedo disuelto en leche de papilla.
Una vez fui sola al cementerio
a regar las flores de mi tumba.
ESTRATTO DI NASCITA
Sono nata legata a un albero con le mandorle,
un tronco duro che bisognava pulire in inverno.
Fiori bianchi hanno profumato
il buco dove a volte mi nascondevo
abbassata fino agli occhi.
Del mare solo ricordo la fame,
una sfilza di sedie guardando l'orizzonte,
castelli distrutti,
giocattoli rotti.
Sono nata con freddo nei molari,
senza tempo per giocare alle bambole,
con la paura sciolta in pappa lattea.
Una volta sono andata al cimitero
per innaffiare i fiori sulla mia tomba.
EL MIEDO
Sé del miedo cuando digo mi nombre.
Alejandra Pizarnik
¿Quién desinfecta el miedo
abre esta piel, deletrea tu nombre?
¿Quién limpia esta manía
de escribir con despojos?
¿Qué sanatorio podría albergar
tanta pavura?
LA PAURA
Conosco la paura quando pronuncio il mio nome.
Alejandra Pizarnik
Chi disinfetta la paura
apre questa pelle, scandisce il tuo nome?
Chi pulisce questa mania
di scrivere con privazioni?
Quale sanatorio potrebbe ospitare
tanto pavore?
EL LLANTO
La hiel es más dulce que este crujir
de sillas al romperse.
Cristales estallan dejando en los ojos
restos de
vidrio.
Ya no escuece.
Resbalan los fragmentos.
No hay herida.
Tan solo una punzada que se alivia
con el llanto.
IL PIANTO
Il fiele è più dolce di questo scricchiolare
di sedie quando si rompono.
Cristalli si spaccano lasciando negli occhi
resti di
vetro.
Non punge più.
I frammenti scivolano.
Non c'è ferita.
Soltanto una fitta che si allevia
con il pianto.
LA VIDA
Respiraré por ti.
Atraparé todo el aire de este y otros mundos
que voy a inventar
para que caminemos juntas.
Inventaré una galaxia
para que llegues a lo alto
y extiendas tu mirada por encima de los dioses.
Respiraré por ti.
Seré tus ojos y en ellos
guardaré el mar
(con las manos de mi padre conteniendo la espuma
y todos los moluscos que se aferran a la roca).
Inventaré un mundo acuático para que flotes y te sumerjas
serás el pez más veloz.
Respiraré por ti.
Multiplicaré mis alvéolos
y miles de luciérnagas y estrellas y la luz
entrarán por tu piel como caballos que vuelan
libres e iluminados.
Un amor limpísimo disolverá la enfermedad.
Respiraré por ti.
Seré tu lengua
con todas las palabras que existen y otras
babel entre tus dientes
la historia que contaremos a tus hijas.
Respiraré por ti
hasta que ya no quede savia en este cuerpo
entonces
inventaré otra vida para seguir respirando.
LA VITA
Respirerò per te.
Catturerò tutta l'aria di questo e di altri mondi
che inventerò
per camminare insieme.
Inventerò una galassia
affinché tu giunga in vetta
e tu protenda il tuo sguardo al di sopra degli dèi.
Respirerò per te.
sarò i tuoi occhi e in essi
guarderò il mare
(con le mani di mio padre che contengono la schiuma
e tutti i molluschi che si afferrano alla roccia).
Inventerò un mondo acquatico affinché tu possa fluttuare e immergerti
sarai il pesce più veloce.
Respirerò per te.
Moltiplicherò i miei alveoli
e migliaia di lucciole e di stelle e la luce
entreranno nella tua pelle come cavalli che volano
liberi e illuminati.
Un amore limpidissimo dissolverà la malattia.
Respirerò per te.
sarò la tua lingua
con tutte le parole che esistono e altre
babele tra i tuoi denti
la storia che racconteremo alle tue figlie.
Respirerò per te.
finché non ci sarà più linfa in questo corpo
poi
inventerò un'altra vita per continuare a respirare.
Da: La hija (El sastre de Apollinaire: 2015)
MARÍA GARCÍA ZAMBRANO (Elda, 1973) è laureata in Giornalismo. Ha un dottorato in Lettere all’Università di Siviglia; Post-laurea in Lettere Moderne presso l’Università Paris-Saint Dennis; studi di semiotica all’Università di Lima; e seminari sulla letteratura argentina a Buenos Aires. Ha pubblicato quattro libri: El sentido de este viaje (Aguaclara, 2007. Premio Paco Mollá); Menos miedo (Premio Carmen Conde dell’Editoriale Torremozas e semifinalista del Premio Ausiàs March alla migliore silloge del 2012); La hija (El Sastre de Apollinaire, 2015 Abisinia Editorial, 2022); Diarios de la alegría (Sabina, 2019). Molte delle poesie della presente selezione, fanno parte del libro “La hija” (La figlia) in cui l’autrice racconta con intensità e onestà la sua condizione di madre di una figlia malata; esperienza che ha contribuito ad accrescere l’amore verso sua figlia. Un libro che testimonia le difficoltà quotidiane di una madre coraggiosa.