Juan Carlos Mestre | 9 Poesie
Scelte e tradotte in italiano da Marcela Filippi Plaza 1.- LA VALLE Nulla è la bellezza. Guardate il sole la sua pioggia luminosa di selce i...
Scelte e tradotte in italiano da Marcela Filippi Plaza
1.- LA VALLE
Nulla è la bellezza. Guardate il sole
la sua pioggia luminosa di selce incandescente
quanto umile rende sulla terra
le belle e serene labbra di ciò che è giovane.
Ora saprai perché sotto la voce della notte
il mio paese imbrunisce, campo di tirsi
dove verdeggia il muschio triste di ciò che è anziano.
Non c'è consolazione, su questa pietra
imputridiscono gli occhi del conte di Luna
lambiti dall'ombra grigia dell'abbandono.
Come la neve che cade sui cedri,
come la notte lenta in cui risiede
e si fa bianca verso di noi
la sua condizione così lieve di cenere .
Tutta la notte la notte ha chiamato i cavalli,
tutta la notte lungo un mare di stelle spente
i suoi occhi puri attraversarono il mio cuore.
Come astro senza luce sotto le pietre,
come specchi stanchi che non rifulgono,
come sabbie del mare sotto la neve.
Sono passati con il loro cuore troncando rami,
attraversarono lentamente nitrendo lungo
le improvvise radure fitte del bosco.
Potente è la luce, il tatto della pioggia
che cade sulle valli del Seo e di Valcarce,
sui i villaggi e l'alta ossidiana dei monti
e sui boschi di querce e di rossi larici.
Piove, piove nel mio cuore e sui colli di Cela,
Piove senza misericordia sui teneri pascoli
dove placidi greggi pascono sommersi
l'erba nuova dell'inverno.
Per la contemplazione la luce fa nascere il suo desiderio,
per l'immobile tristezza della prolungata pazienza
che ha dettato l'aurora sui luoghi freddi.
Così la primavera, l'intagliata passione di ciò che cresce
come un'ala di dolore sui campi si è addormentata,
fonte abbandonata che cade sui longevi pilastri di pietra.
Ammetti con me, siamo nati qui, non moriremo
germoglierà di nuovo il cuore del limo i suoi cembali
e l'acqua di mite bontà nella serena sorgente.
Oh fiore della rosa selvatica, profumata aria di rosmarino
che al passaggio dei caprioli aromatizzi il sentiero.
Ti disconosco, castagno dove oggi stregano i ghiacci
e dove il calido alito della vita non è esistito.
Il mio paese, il padre di mio padre,
il triste, il paese,
come una dolce bestia è entrato nell'autunno.
EL VALLE
su lluvia luminosa de pedernal caliente
que humildes hace ser sobre la tierra
los serenos labios y bellos de lo joven.
Ahora sabrás por qué bajo la voz de la noche
mi país se oscurece, campo de tirsos
donde verdea el musgo triste de lo anciano.
se pudren los ojos del conde Luna
lamidos por la sombra gris del abandono.
como la noche lenta en que reside
y se hace blanca hacia nosotros
su condición tan leve de ceniza.
toda la noche por un mar de estrellas apagadas
cruzaron mi corazón sus ojos puros.
Como astros sin luz bajo las piedras,
como espejos cansados que no fulgen,
como arenas del mar bajo la nieve.
cruzaron lentos relinchando la espesura
por los calveros súbitos del bosque.
que cae sobre los valles del Seo y de Valcarce,
sobre las aldeas y la alta obsidiana de los montes
y los bosques de encinos y de rojos alerces.
llueve sin misericordia sobre los pastizales tiernos
donde plácidos rebaños pacen sumergidos
la hierba nueva del invierno.
Para la contemplación ha nacido la luz su deseo,
para la inmóvil tristeza de la paciencia extendida
que ha dictado la aurora sobre los fríos parajes.
Así la primavera, la tallada pasión de lo que crece
como un ala de dolor sobre los campos se ha dormido,
fuente abandonada que cae sobre los pilos longevos de piedra.
rebrotará el corazón del légamo sus címbalos
y el agua de apacible bondad al manantial sereno.
que al paso de las corzas aromas el camino.
y el cálido soplo de la vida no ha existido.
el triste, el pueblo,
como una dulce bestia ha entrado en el otoño.
2.- LA TOMBA DI KEATS
(frammento)
sugli stendardi zuppi dall'usura del commercio piove,
piove sui muri del Pontificato e sugli altari dell'Assoluto,
tutto il giorno piove bronzo sulle campane, sangue sugli speroni,
piovono monete d'oro sull'albero degli astinenti,
piove saliva di ossido sulla teogonia dei metalli,
sulle statue fuse con la brevità degli uomini,
piove sulle piaghe barocche della fede e sulla corona di spine,
su San Sebastiano secondo un modello di Bernini trafitto dall'acciaio,
piove il tarlo della psicoanalisi sulle tonache nere,
piove nei dintorni dell'uomo e nelle adiacenze dell'altro uomo che c'è in lui,
piove su una donna, la pioggia cessa di essere pioggia, la donna cessa di essere donna,
piove su luoghi umidi e sull'acqua degli stagni favorevoli alla peste,
piove sui ponti e sul giardino nella casa delle prostitute,
piove sui ragazzi minacciati dal bagliore della velocità
e sull'inginocchiatoio di coloro che moriranno all'età dei principi.
qui i vecchi semi, il legno di croce piantato dalla mano del romano,
il borgo eretto duemila anni fa sotto le stelle inventate da Copernico,
il mausoleo nella cui avidità vive predestinata Roma, indifesa e schiava,
il despota che fugge verso un'altra città che non esiste, su un cavallo di ferro.
Questo è il luogo dove lo scettico stringe la mano all'immorale
e definisco immorale colui che manca della virtù di riconoscersi nell'altro,
l'inaffondabile nella sua miniera di talco, colui che esercita la gerarchia come diritto innato
e costruisce il suo tormento sulle scorie di altri,
l'ossessivo nella negazione degli atti altrui,
l'impostore che muta, l'inno con cui si loda ciò che si disprezza,
la cautela dinanzi al piacere.
di chi patisce memoria,
ciò che sotto le costole del ponte dedicato alla memoria di Umberto Primo
è scrittura della grande cloaca romana,
là dove la deformazione della bellezza conduce il pensiero
dell'uomo all'ubriachezza,
dove la persistenza della bellezza apre il suo occhio da ciclope e travia gli adulteri
lungo un paesaggio con nebbia.
la testa di Minerva e quella di San Giovanni Battista.
il tributo con cui il figlio paga la cripta di suo padre.
l'acqua del Nilo con cui il fabbro fa il suo pane,
la pasta di polvere con cui il muratore imita le pietre,
la distillazione della musica nei corridoi, la lingua del Tevere aprendo
i battenti della notte,
tutta la vita somiglia alla mia vita.
l'occhio dell'insubordinato somiglia al mio occhio,
la bocca dell'inesistente somiglia alla mia bocca,
il verme pascola il midollo del giaguaro, la metafisica fa la sua apparizione nell'anestesia,
il condannato ha annullato il suo patto con la respirazione,
il papiro ha chiuso il suo accordo con le liane segrete,
l'incenerita vocale della nausea è imminente.
LA TUMBA DE KEATS
(fragmento)
sobre los estandartes empapados por la usura del comercio llueve,
llueve sobre los muros del Pontificado y los altares de lo Absoluto,
todo el día llueve bronce sobre las campanas, sangre sobre las espuelas,
llueven monedas de oro sobre el árbol de los abstinentes,
llueve saliva de óxido sobre la teogonía de los metales,
sobre las estatuas fundidas con la brevedad de los hombres,
llueve sobre las llagas barrocas de la fe y sobre la corona de espinas,
sobre San Sebastián según un modelo de Bernini atravesado por el acero,
llueve la polilla del psicoanálisis sobre las negras sotanas,
llueve en las afueras del hombre y en las cercanías del otro hombre que va en él,
llueve sobre una mujer, la lluvia deja de ser lluvia, la mujer deja de ser mujer,
llueve sobre lugares húmedos y el agua de los estanques favorable a la peste,
llueve sobre los puentes y sobre el jardín en la casa de las prostitutas,
llueve sobre los muchachos amenazados por el resplandor de la velocidad
y el reclinatorio de los que van a morir a la edad de los príncipes.
Aquí hay otra escritura, aquí amor y pájaros góticos contra la solemnidad del eco,
aquí las viejas semillas, la madera de cruz plantada por la mano del romano,
el burgo erigido hace ahora dos mil bajo las estrellas que inventó Copérnico,
el mausoleo en cuya avaricia vive predestinada Roma, desvalida y esclava,
el déspota que huye hacia otra ciudad que no existe en un caballo de hierro.
Este es el lugar donde el escéptico le da la mano al inmoral
y llamo inmoral a aquél que carece de la virtud de reconocerse en el otro,
el insumergible en su mina de talco, el que ejerce la jerarquía como innato derecho
y construye su tormento sobre la escoria de otros,
el obsesivo en la negación de los actos ajenos,
el impostor que muta, el himno con el que se alaba lo que se desprecia,
la cautela ante el gozo.
del que padece memoria,
lo que bajo las costillas del puente dedicado a la memoria de Umberto Primero
es escritura de la gran cloaca romana,
allí donde la deformación de la belleza conduce el pensamiento
del hombre a la embriaguez,
donde la persistencia de la hermosura abre su ojo de cíclope y extravía a los adúlteros
por un paisaje con niebla.
la cabeza de Minerva y la de San Juan Bautista.
el tributo con que paga el hijo la cripta de su padre.
el agua del Nilo con que hace su pan el herrero,
la pasta de polvo con que imita el albañil las piedras,
la destilación de la música en los pasadizos, la lengua del Tíber abriendo
las aldabas de la noche,
toda la vida se parece a mi vida.
el ojo del insubordinado se parece a mi ojo,
la boca del inexistente se parece a mi boca,
el gusano pasta la yema del jaguar, la metafísica hace su aparición en la anestesia,
el convicto ha cancelado su pacto con la respiración, el papiro ha cerrado
su acuerdo con las lianas secretas,
la incinerada vocal de la náusea es inminente.
3.- L'ADEPTO
dal quale si deduce che il 14 maggio 1486 non esiste,
che la primavera e la gioventù sono figlie di Marsilio Ficino,
che la bellezza è per diritto mitologico sposa del tripode e del camaleonte
ammetto di aver nutrito un animale dalle unghie ricurve,
ammetto l'influenza dei maghi persiani.
Non ho figli, ho forse commesso un crimine?
Confesso di adorare scalzo il triangolo della pietà che altri chiamano il cubo di Zoroastro,
confesso la mia fede nella teologia del numero 7 e nella gestazione dei donatori di calore,
confesso la mia fede in Timeo di Locri astronomo del diverso.
dai suoi frutti ho portato a casa mia la scala circolare accanto alla quale Giacobbe ebbe un sogno
e la testimonianza sulla natura celeste di tutte le pietre.
Assumo di aver prestato attenzione a ciò che proibisce,
assumo la visita del prodigo e della musica delle sfere,
assumo di non aver scritto nulla che non mi sia accaduto in futuro.
dal quale si deduce l'aritmetica del mare e la Legge sotto la corteccia della quercia,
da esso si deduce il fiume della scienza e la rondine dei caldei,
da esso si deduce l'inesistenza della morte e la fecondità di quanto è discutibile.
EL ADEPTO
de él se deduce que el 14 de mayo de 1486 no existe,
que la primavera y la juventud son hijas de Marsilio Ficino,
que la belleza es por derecho mitológico esposa del trípode y el camaleón.
acepto haber alimentado a un animal de uñas curvas,
acepto la influencia de los magos persas.
No tengo hijos, ¿acaso he cometido un crimen?
Confieso adorar descalzo el triángulo de la piedad que otros llaman cubo de Zoroastro,
confieso mi creencia en la teología del número 7 y la gestación de los donantes de calor,
confieso mi fe en Timeo de Locros astrónomo de lo diverso.
He leído durante toda la noche el árbol de la conjetura,
de sus frutos he traído a mi casa la escalera circular junto a la que Jacob tuvo un sueño
y el testimonio sobre la naturaleza celeste de todas las piedras.
Asumo haber prestado atención a lo que impide,
asumo la visitación del pródigo y la música de las esferas,
asumo no haber dejado escrito nada que no me haya sucedido en el futuro.
He leído durante toda la noche el Discurso sobre la dignidad del hombre,
de él se deduce la aritmética del mar y la Ley bajo la corteza de la encina,
de él se deduce el río de la ciencia y la golondrina de los caldeos,
de él se deduce la inexistencia de la muerte y la fecundidad de lo discutible.
4.- PAESELLO
Assolutamente distrutti il destino del sogno e della torre colombaia del principe
Gli amanti i piedi delle nuvole l'età delle stelle nel telescopio
Quando le monete del tuono le amate incudini i magneti nativi
Trascinano i giochi inevitabili le terre osservate dagli autunni vigili
Così semplici come gli usignoli ricamati nella cravatta giungono le sue foglie
Le limpide nevi gli scialli notturni sulle bionde bottiglie dell'albero vuoto
I suoni spezzati le campane calpestate dalla vendemmia
Seduto vicino al limite dove il vento getta i suoi occhi da bambino stanco
Il sole sincero le nebbie che ereditano lo specchio popolare dei fiumi
Solitario come una carta perduta la valle la dubbiosa rosa sopravvissuta
L'enigma di tutti i mondi che elargito loro dominio
E i genitori trasparenti le lampade della rovina sono un popolo d'amore
Cenano sotto i lumicini di lana osservati dal sorriso dei congunti
Si alzano come viaggiatori che hanno raggiunto il centro della notte
La grande solitudine che si leva dalle loro palpebre ed entra nelle ore
I cieli coperti i lavori invernali su coloro che ancora continuano a vivere
E tutto come un cerchio come un sentiero di cavalli che mai sarebbe esistito
E tutto come una casa dove pernotterebbe il midollo della divinazione.
PUEBLO
Absolutamente destruidos el destino del sueño y el palomar del príncipe
Los amantes los pies de las nubes la edad de las estrellas en el telescopio
Cuando las monedas del trueno los yunques amados los imanes natales
Arrastran los juegos inevitables las tierras miradas por los otoños atentos
Tan sencillas como ruiseñores bordados en la corbata llegan sus hojas
Las nieves claras los chales nocturnos sobre las rubias botellas del árbol vacío
Los sonidos quebrados las campanas pisoteadas por la vendimia
Sentado junto al límite donde el viento arroja sus ojos de niño cansado
El sincero sol las nieblas que heredan el espejo popular de los ríos
Solitario como un naipe perdido el valle la dudosa rosa sobreviviente
El enigma de todos los mundos que les ha otorgado dominio
Y los transparentes padres las lámparas de la ruina son un pueblo de amor
Cenan bajo las bombillas de lana observados por la sonrisa de los suyos
Se levantan como viajeros que hubieran llegado al centro de la noche
La gran soledad que se despoja de sus párpados y entra en las horas
Los cielos serrados los trabajos invernales sobre quienes aún siguen viviendo
Y todo como un aro como un sendero de caballos que nunca hubiera existido
Y todo como una casa donde pernoctase oculta la médula de la adivinación.
5.- IL POTERE DEL VENTO
Il vento d'autunno, il vento che trascina resti di spino e lacrime nude fino a dietro
i vagoni dove i maschi palpeggiano giovani prostitute mentre le madrine
cuciono bottoni senza sapere quale astro sia caduto dal cielo e a nessuno corrisponde l'incarico
di abbellire la terra e di considerarsi simile agli uccelli in qualcosa. Il vento che soffia con
dita di bachelite le cose che hanno cessato di essere sante che smettono di chiedersi a cosa
servono e dopo l'amputazione e la farsa e quanto della distribuzione le consegni al collezionista. È
il vento che rende isterici gli angeli e le sorelle che raccolgono sotto la
panchetta il carbone bruciato delle loro figlie. Il vento malintenzionato con il suo odore di sciroppo e
di vergogna quando colpisce i cancelli e i malviventi tornano nella proprietà con i
pugni insanguinati. E' il vento senza nome sulle coltre nere e il midollo dei
montoni il vento d'autunno sulle agricolture della morte.
EL PODER DEL VIENTO
6.- CAVALO MORTO
Cavalo Morto è un luogo che esiste in una poesia di Lêdo Ivo. Una poesia di Lêdo Ivo è una lucciola che cerca una moneta smarrita. Ogni moneta perduta è una rondine di spalle, posata sulla luce di un parafulmine. All'interno di un parafulmine c'è un ronzio di api preistoriche attorno a un'anguria. In Cavalo Morto le angurie sono donne sonnolente che hanno in mezzo al cuore il suono di un mazzo di chiavi.
Cavalo Morto è un luogo che esiste in una poesia di Lêdo Ivo. Lêdo Ivo è un uomo vecchio che vive in Brasile e appare nelle antologie con una faccia da pazzo. In Cavalo Morto i pazzi hanno ali da mosca e mettono di nuovo nella loro scatola i cerini bruciati come se fossero parole sfiorate dal bagliore di un altro mondo. Un altro mondo è il fondo di un bicchiere, un luogo dove il rettilineo ha la forma di un ferro di cavallo e c'è un'unica strada rivestita di gabardine.
Cavalo Morto è un luogo che esiste in una poesia di Lêdo Ivo. Un luogo che esiste in una poesia di Lêdo Ivo è un fiume che si leva presto per andare a fabbricare l'acqua delle lacrime, piccole bugie di pioggia ferite da un aculeo di acacia. In Cavalo Morto gli aerei legano con nastri di vapore il cielo come se le nuvole fossero un regalo di Natale e i felici e gli infelici salgono direttamente agli ippodromi eterni lungo la scaletta dell'inanellatore di gabbiani.
Cavalo Morto è un luogo che esiste in una poesia di Lêdo Ivo. Una poesia di Lêdo Ivo è l'amante di un orologio solare che abbandona in punta di piedi gli ostelli del mattino seguente. Il mattino seguente è ciò che si sarebbero detti quelli che non sono riusciti mai ad incontrasi, quelli che malgrado ciò si sono amati ed escono a braccetto con la brezza della sera per festeggiare il compleanno degli alberi e scrivono partiture per il campanello delle biciclette .
Cavalo Morto è un luogo che esiste in una poesia di Lêdo Ivo. Lêdo Ivo è una scuola gremita di fringuelli e un timoniere che canta nel piattino di latte. Lêdo Ivo è un'infermiere che benda le onde e accende col suo bacio le lampare delle barche. In Cavalo Morto tutte le cose perfette appartengono a qualcun altro, così come il dado delle stelle marine appartiene al saccheggiatore delle teste sonnambule e il postino delle rose della domenica alla coroncina di luce delle domestiche.
Cavalo Morto è un luogo che esiste in una poesia di Lêdo Ivo. In Cavalo Morto, quando muore un cavallo, Lêdo Ivo viene chiamato affinché lo resusciti, quando muore un evangelista, Lêdo Ivo viene chiamato affinché lo resusciti, quando muore Lêdo Ivo, chiamano il sarto di farfalle affinché lo resusciti. Prestatemi ascolto, i bei ricordi sono fugaci come gli scoiattoli, ogni amore che finisce è un cimitero di abbracci e Cavalo Morto è un luogo che non esiste.
CAVALO MORTO
Cavalo Morto es un lugar que existe en un poema de Lêdo Ivo. Lêdo Ivo es un hombre viejo que viveen Brasil y sale en las antologías con cara de loco. En Cavalo Morto los locos tienen alas de mosca y vuelven a guardar en su caja las cerillas quemadas como si fuesen palabras rozadas por el resplandor de otro mundo. Otro mundo es el fondo de un vaso, un lugar donde lo recto tiene forma de herradura y hay una sola calle forrada con tela de gabardina.
Cavalo Morto es un lugar que existe en un poema de Lêdo Ivo. Un lugar que existe en un poema deLêdo Ivo es un río que madruga para ir a fabricar el agua de las lágrimas, pequeñas mentiras de lluviaheridas por una púa de acacia. En Cavalo Morto los aviones atan con cintas de vapor el cielo como silas nubes fuesen un regalo de Navidad y los felices y los infelices suben directamente a loshipódromos eternos por la escalerilla del anillador de gaviotas.
Cavalo Morto es un lugar que existe en un poema de Lêdo Ivo. Un poema de Lêdo Ivo es el amante deun reloj de sol que abandona de puntillas los hostales de la mañana siguiente. La mañana siguiente eslo que iban a decirse aquellos que nunca llegaron a encontrarse, los que aun así se amaron y salen delbrazo con la brisa del anochecer a celebrar el cumpleaños de los árboles y escriben partituras para eltimbre de las bicicletas.
Cavalo Morto es un lugar que existe en un poema de Lêdo Ivo. Lêdo Ivo es una escuela llena depinzones y un timonel que canta en el platillo de leche. Lêdo Ivo es un enfermero que venda las olas yenciende con su beso las bombillas de los barcos. En Cavalo Morto todas las cosas perfectaspertenecen a otro, como pertenece la tuerca de las estrellas marinas al saqueador de las cabezassonámbulas y el cartero de las rosas del domingo a la coronita de luz de las empleadas domésticas.
Cavalo Morto es un lugar que existe en un poema de Lêdo Ivo. En Cavalo Morto cuando muere un caballo se llama a Lêdo Ivo para que lo resucite, cuando muere un evangelista se llama a Lêdo Ivopara que lo resucite, cuando muere Lêdo Ivo llaman al sastre de las mariposas para que lo resucite.Háganme caso, los recuerdos hermosos son fugaces como las ardillas, cada amor que termina es uncementerio de abrazos y Cavalo Morto es un lugar que no existe.
7.- BALTHUS
quando la musica dei passatempi abbandona il racconto di Balthus
e l'infermiere alza le spalle.
ho messo le mie mani sul consiglio
e la minaccia della sua giustizia è diventata la mia compagna.
Secondo i sacerdoti, eredi del giaciglio e della medicina del sale,
i rudimenti del cinghiale evolvono liberamente
seguendo un piano tracciato dall'infortunio del ferraio
e dall'appannato cervello della rondine di mare.
l'auto con un domatore attende alla porta.
E il mio nobile amore parla con ciò che inizia ad addormentarsi.
un pubescente, sinonimo di adolescente,
possono anche scegliere tra nubile, giovane o fanciullo,
che malato di malaria urina zaffiro su un dipinto di Balthus,
quel luogo dove i fanfaroni mettono avanti i piedi al di sotto dell'infanzia
per ingraziarsi i professionisti del contrattempo.
E il mio nobile amore parla con ciò che inizia ad addormentarsi.
ma un ginocchio a forma di montagna a cui si avvicina l'animaletto borghese,
qualsiasi delle scuse di un gatto che abbandona il piattino del latte
per leccare le ciliegie della contessa Klossowska de Rola,
nota come Setsuko tra gli alpinisti che si aggirano per lo chalet,
deve essere considerato uno stratagemma del macellaio di ermellini
diretto al ballo dei popolari soprabiti surrealisti.
Sebbene da quanto detto si possano dedurre due ipotesi,
una relazionata con le gardenie giapponesi,
un'altra con il silenzio annullato dalla musica di Mozart,
nessuna delle due va al di là di un granchio con gli occhi azzurri.
E il mio nobile amore parla con ciò che inizia ad addormentarsi.
L'ambiguità degli esausti rischia in ogni visione
una vita destinata alle carnevalate dei musei,
gente come Sharon Stone o il barone Philippe de Rothschild
giocando sui tappeti di genziana con il cane dal collare rosso.
porta una tavola bianca e le donnine che hanno familiarità col sudario,
gli occhi aperti come kimoni medicinali,
incroceranno le gambe diciamo per pregare.
E il mio nobile amore parla con ciò che inizia ad addormentarsi.
i cuori biondi salgono i gradini due alla volta,
le baronesse caricano i fucili con maionese per difendersi dalla ghigliottina
e il mio nobile amore parla con ciò che inizia ad addormentarsi.
BALTHUS
cuando la música de los pasatiempos abandona el cuento de Balthus
y el enfermero se encoge de hombros.
He puesto mis manos sobre el consejo
y la amenaza de su justicia se ha convertido en mi compañera.
Un hombre venerable es un escarmiento que no se debería repetir.
los rudimentos del jabalí evolucionan libremente
siguiendo un plan trazado por el infortunio del herrero
y el empañado cerebro de la golondrina marina.
La felicidad será el día siguiente:
El coche con un domador espera a la puerta.
Y mi noble amor habla con lo que empieza a dormirse.
Un púber, sinónimo de adolescente,
también pueden elegir entre núbil, joven o mozo,
que enfermo de malaria orina zafiro sobre un cuadro de Balthus,
ese lugar donde los fanfarrones sacan sus pies por debajo de la infancia
para congraciarse con los profesionales del contratiempo.
Y mi noble amor habla con lo que empieza a dormirse.
sino una rodilla con forma de montaña a la que se acerca el animalito burgués,
cualquiera de las excusas de un gato que abandona el platillo de leche
para lamer las cerezas de la condesa Klossowska de Rola,
conocida como Setsuko entre los alpinistas que merodean el chalet,
ha de ser considerada una estratagema del carnicero de armiños
con destino al baile de los populares abrigos surrealistas.
una relacionada con las gardenias japonesas,
otra con el silencio anulado por la música de Mozart,
ninguna de las dos va más allá que un cangrejo con ojos azules.
Y mi noble amor habla con lo que empieza a dormirse.
una vida destinada a las carnestolendas de los museos,
gente como Sharon Stone o el barón Philippe de Rothschild
jugando sobre las alfombras de genciana con el perro del collar rojo.
lleva un tablón blanco y las mujercitas familiarizadas con la mortaja,
los ojos abiertos como medicinales kimonos,
cruzarán las piernas digamos que para rezar.
Y mi noble amor habla con lo que empieza a dormirse.
los corazones rubios suben los peldaños de dos en dos,
las baronesas cargan los fusiles con mayonesa para defenderse de la guillotina
y mi noble amor habla con lo que empieza a dormirse.
8.- ECLISSE CON RIMBAUD
Ho passato metà della mia vita nell'oscurità.
Ho scaricato camion di oscurità.
Ho bevuto tutta l'oscurità.
Ho dormito con l'oscurità.
Ho amato l'oscurità e ho dormito con lei.
Ho toccato le pietre dell'oscurità fino a ferirmi le mani.
Ho ripetuto il tuo nome nell'oscurità.
I pescatori cantano nella nebbia dell'oscurità.
I giovani senza vita sono svegli nell'oscurità.
I musicisti e le prostitute custodiscono i loro cuori nell'oscurità.
Ho sognato l'oscurità per metà della mia vita.
Ho ospitato la mia giovinezza nella canapa dell'oscurità.
Ho denudato l'oscurità e con lei ho goduto.
Ho accarezzato con dita da pastore il sesso dell'oscurità.
L'oscurità è la preghiera delle fisarmoniche nuvolose.
L'oscurità vive nelle parole che decifrano la morte.
L'oscurità abita i sobborghi della bellezza.
Date da abbaiare al cane dell'oscurità.
Udite la sacra lebbra dell'oscurità.
ECLIPSE CON RIMBAUD
A Guadalupe Grande
He descargado camiones de oscuridad.
He bebido toda la oscuridad.
He dormido con la oscuridad.
He amado la oscuridad y me he acostado con ella.
He tocado las piedras de la oscuridad hasta herirme las manos.
He repetido tu nombre en la oscuridad.
Los pescadores cantan en la niebla de la oscuridad.
Los jóvenes sin vida están despiertos en la oscuridad.
Los músicos y las rameras guardan su corazón en la oscuridad.
He soñado con la oscuridad la mitad de mi vida.
He hospedado mi juventud en el cáñamo de la oscuridad.
He desnudado a la oscuridad y gozado con ella.
He acariciado con dedos de pastor el sexo de la oscuridad.
La oscuridad es la oración de los acordeones nublados.
La oscuridad vive en las palabras que descifran la muerte.
La oscuridad habita los suburbios de la belleza.
Dad de ladrar al perro de la oscuridad.
Oíd la lepra sagrada de la oscuridad.
9.- L'ARCA DEI DONI
EL ARCA DE LOS DONES