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01 agosto 2022

Doris Bellomusto | Quindici Poesie Inedite



Da: Vuoti a rendere L’amore, il tempo e le mancanze (Raccolta Inedita)


1.- ORO E PETROLIO


L’amore è un pugno nel ventre,
oro e petrolio.

L’amore è grembo e placenta,
nutre, ma non sazia


2.- CUORE ACERBO


Filo nella cruna dell’ago
ricamano 
nuovi giorni
le stagioni dell’amore.
Sciolto groviglio 
nel blu
un cuore acerbo
stropiccia il cielo, 
ago nella mia mano
ricama un banale ti amo.



3.- VUOTO A RENDERE


Stamattina
ho chiesto al cuore
cosa sia l’amore.
Una mano
ha disegnato un bacio 
sul mio seno sgualcito. 
Un piede,
fra le lenzuola
ha tracciato sentieri 
in cerca dei suoi passi 
fra le mie gambe 
corte come bugie
a buon mercato.
Un bacio
è fiorito sulle mie labbra 
e un fiore
in quell’istante
è sbocciato
dove io non so.

Ho bevuto il caffè.
Ho ingoiato le risposte.

L’amore è un vuoto a rendere.


4.- OLTRE LA PANIA


Ho camminato 
portando addosso 
quarantadue anni 
di dimenticanza.

La mosca ronza 
in abito da sposa 
nel mio ventre.

Gracida la rana nella gola.

Ho mani piene
di carezze morte.

Piene di ruggine
le valvole del cuore.

Nascondo la gioia 
tra i capelli.
Negli occhi

la neve degli inverni 
nascosti oltre la Pania.


5.- STORIE


Sono fatta di storie 
sussurrate aru vientu 
storie di fimmini 
forti come d’estate
i temporali.
Sono fatta di storie 
adultere e lontane. 
Sono fatta di semine 
e raccolti,
canti e cunti.
Sono fatta di generosi

perdoni, 
mancate scuse.
Sono fatta di partenze 
e di arrivi,
di fughe
e di ritorni.
Sono fatta di storie coraggiose 
e non le tradirò.


6.- L’AMORE DIFFICILE


Ventisei Luglio duemilaventuno, 
rumori timidi di un pomeriggio afoso. 
Non ci sono annunci di felicità nuove. 
Si sente la cicala,
l'acqua cheta di una fontana,
un vento caldo che non smuove niente. 
Si sente un cinguettio,

l'io che rimbomba, rimbalza, avanza. 
A passo incerto, incauto, indecente, 
inciampa nei desideri, 
l'improvvisato acrobata.
Ha sete, l'egoista, beve 
vino e non si inebria.
Cade nel lento ozio 
di un tempo pigro. 
Giù,
guarda il cielo dal basso, 
spariglia il gioco.
Nascosto sotto pelle 
c'è l'asso da giocare. 
È il sale che manca 
al pane altrui,
la rima facile, 
l'amore difficile.


7.- RITORNI


È tornato il pettirosso 
poggia sul davanzale 
un grano di sale.

È tornata la cinciallegra canta la storia vera
di una donna mancina.

È tornata la gazza ladra.
Ruba il caffè,
ride di me,
della tazza sbreccata
stretta nella mano mancina.

Sono tornata anch'io 
da lì a qui
da sud a nord
da sinistra a destra 
da te a me
dalla terra al cielo 
dal falso al vero 
dal sale al pane 
dal fiele al miele
dall'amore all'amore.


8.- 2 DICEMBRE 2021


Strappo luce 
alla pioggia.
Imparo a sostare

sulle cose, 
a scivolare
senza volontà.


9.- MIRACOLI


Inezie buone 
sottratte
alla distrazione, 
sommate
al calore
dell’ultimo sole, 
alla voglia di sentire 
il mio corpo vivo, 
alla sacra preghiera 
di un insetto, 
inconsapevole
della perfezione che indossa.

10.- IL TEMPO



Il tempo
sul mio corpo
è neve sulla strada, 
esige obbedienza, 
tiranneggia i sensi. 
Fumo negli occhi, 
impietoso,
acceca.
Sono materia 
che si corrompe. 
Neve sporca.
Frutto maturo 
che teme il sole.



11.- EGOCENTRICA


Sono la luna 
mai piena, 
la casa 
vuota

Prigioniera 
della pelle, 
delle stelle 
nascoste
fra le lenzuola.

Sono rugiada 
a Maggio, 
brina
a Novembre.

Sono guscio, nuvola, matita.


Sono una storia 
poco seria,
un incidente, 
una coincidenza.

Sono la festa,
la candela accesa. 

Sono la resa
incondizionata 
al mio sangue.


12.- TEMPO PERSO


Serpeggia
l’anima mia. 
Si annida, 
animale 
randagio, 
fra il seno
e l’ombelico. 
Nata odalisca, 
schiava selvaggia, 
straniera
senza identità. 
Serva di déi inferi, 
bevo vino,
lecco miele. 
Accendo fuochi, 
catturo stelle,
le conto
prima di dormire, 
prima di partire 
per tornare 
all’origine
del mio tempo 
perso.


13.- PENSIERI NUDI



I pensieri nudi 
tremano e sudano,
sono il castigo e la pena,
la cena del condannato a morte, 
la buona sorte del mercante,
il gioco di chi bara senza colpa. 
Nuda è la tristezza tremante, 
la gioia che ingombra,
l’allegria sincera.
Nuda sono io
vestita solo di nuvole e stracci.


14.- GINOCCHIA



Scorrono
sull'aspra superficie del tempo. 
Dolci mandorle al mattino, 
pietre dure al tramonto.
Nodi aggrovigliati e docili.

Quando siedono a ricordare, 
i vecchi
si tengono le ginocchia 
come si tiene il rosario 
per pregare.

I giovani,
al contrario,
non sanno vederle.

Forse,
qualcuno sa ancora 
spiarle sotto le gonne.

Gli amanti le ignorano, 
non hanno tempo
da perdere in dettagli.

Io, invece, sì.


15.- SOSTARE


Fa bene
sostare in stazione. 
Sono una maschera 
in mezzo a tante.
Protagonista 
e comparsa, 
senza arte 
nè parte.
Randagia,agitata
da domate passioni.
Un grumo duro 
di contraddizioni.

Un pugno di sogni, 
una folata di vento. 
Una,
fra tante,
possibili conseguenze.




DORIS BELLOMUSTO (Cosenza, 02/09/1979), si è laureata in lettere classiche presso l’Università della Calabria, insegna materie letterarie presso il “Liceo G. Pascoli” di Barga, in provincia di Lucca, dove vive dal 2011. Non ha mai dimenticato né i suoi studi classici né le sue radici meridionali. Dalle sue inestinguibili nostalgie sono nate le raccolte di poesie Come le rondini al cielo, Edizioni Tracce, pubblicata nel Marzo 2020 e Fra l’Olimpo e il Sud, Poetica Edizioni, 2021. Alcune sue poesie sono risultate vincitrici in occasione di concorsi letterari e pubblicate all’interno di antologie di autori vari.